Il 20 aprile 2008 si sono tenute le elezioni presidenziali in Paraguay. Fernan­do Lugo, ex vescovo della regione più povera del Paese, scomunicato dalla Chiesa per la sua candidatura, è stato eletto presidente. Appoggiato da una coalizione di partiti e movimenti di sinistra e dal Partito Liberale, ha sconfitto Blanca Ovelar, candidata del Partito Colorado da 60 anni al potere. Sei milioni di abitanti, il 40% della popolazione vive sotto la soglia di povertà, il 2% controlla le ricchezze del Paese. Acqua e terra. Quarto produttore mondiale di soia transgenica (biodiesel, etanolo) che ha soppiantato l’agricoltura di sopravvivenza costringendo i campesinos ad ab­bandonare la terra. Paese ricchissimo di acqua, divide con il Brasile la proprietà della diga di Itaipù, ma è costretto, da accordi firmati ai tempi delle dittature a regalare il surplus di energia prodotta al Brasile. Lugo promette nel suo programma elettorale di rivedere accordi economici e riforma agraria per ridistribuire le ricchezze del Paese alla popolazione.